domenica 14 marzo 2010

Omogeneità - Sassofortino

Spesso si parla di omogeneità riguardo alle carte da orienteering.
Conversazioni e contestazioni per essersi trovati un masso alto 1 metro segnato e un altro di 2 metri "dimenticato".

Ci stà,succede...ma pongo una questione:se quello alto un metro ha un carattere da orso e quello di due è un bufalo in una mandria?
Io credo che in una carta sia sì importante essere omogenei (dando al concorrente un "anticipo"nel tradurre la cartina) ma anche "contestualizzare" in modo differente un tipo di informazione.
Il terreno di gara non sempre è omogeneo di suo e quindi ti mostra gli stessi ingredienti in modi differenti e quindi i simboli spesso "non bastano" ha rendere tutte le sfaccettature della realtà.
Facevo un discorso simile tempo fà parlando dei verdi nelle carte "germaniche" (http://orimaps.blogspot.com/2008/09/verde-baviera.html )

Il cartografo quindi è spesso chiamato a tradurre complessità usando parole chiave standard limitate
Penso che una delle abilità di chi fa carte stia proprio quella di far "annacquare" gli standard per evocare nel lettore un "anticipo" possibile.

Molto importante è vedere il terreno nella sua omogeneità prima di mappare(cioè prima di tradurre) e ricordarsi ,una volta iniziato, non di perseguire una forzata omogeneità ma una dinamica valutazione.
Questi discorsi certamente decadono per tipologie di terreno dove mancano le complessità o dove a queste si può rispondere agevolmente con le opzioni garantite dalla simbologia.
Terreni come Sassofortino (per esempio......casualmente :) ) nonostante i 2 kmq scarsi
richiedono una costante attenzione al confronto carta/realtà e non ti concedono grande "anticipo".
I "gorillai" di nero sono stati risolti(nella loro interezza) in modi peculiari a seconda se stavano
tra i castagni o tra i pini,nel piano o nel ripido...
Ho parlato troppo.......è che il Genoa ha fatto 5 gol e allora mi emoziono

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