In italia siamo soliti chiamare le carte di paesi o città con la dicitura "centro storico". Non sempre però hanno molto di "storico".
Il sobborgo di Trento (Gardolo) che ho cartografato in inverno ne è un chiaro esempio.
La parte storica si limitava a poco più di un isolato con palazzi e casolari porticati e strade strette con bolognini a terra. Il resto dell'area era una variegatissima casistica di situazioni "urbane" (condomini nel parco, condomini nell'asfalto,parchi giochi,aree industriali e superstrada) ad aree di "campagna" (vigne,frutteti,zone lasciate a se stesse con aspetto selvaggio)
L'ottimismo che contraddistingue il cartografo mi fà iniziare i rilievi con una bella ortofoto al 5000 stampata su carta fotografica......"tanto con questa vedo tutto e quanta roba vuoi che ci sia tra sti palazzoni".......mmmmm.....dopo due ore di rilievi capisco che la densità delle linee/oggetti/marciapiedi/cancelli /recinti/giochi per bambini richiede una scala diversa e che l'effetto ombra dei palazzi sull'ortofoto spesso mi trae in inganno.
Chiamata d'urgenza al collega Augusto che ricordo possedere una base del comune di Trento al 2000 non nuovissima ma fatta bene e molto dettagliata.
Passo quindi a rilievi al 2500 con sfondo una leggibilissima carta in B/N e solo per alcune parti aggiungo in sfondo anche l'ortofoto stampata sempre in B/N ma molto attenuata (grazie Ocad)
Le carte di centri abitati non sono sicuramente "difficili" come alcune carte di bosco ma hanno presentano una serie di problematiche "artificiali" non da poco.
La domanda ricorrente che ci si pone rilevando è: "qui ci si può andare/passare?" . Ragionando in modo "anarchico" la risposta sarebbe "si,sempre" ma il concetto di proprietà privata che contraddistingue la nostra società impone dei distinguo.
Il concorrente quindi deve essere aiutato a tenere a freno il suo anarchico fervore e famelica ricerca della via più veloce. La simbologia Issom è chiara nel definire ciò che si può e ciò che non si può passare ma essendo una necessaria generalizzazione non riesce a dare forma alle mille e una possibilità che la realtà ci offre.
Quando ho trovato limiti netti (dico netti visivamente per qualunque persona che ha interiorizzato il concetto corrente di proprietà privata) non mi sono risparmiato il simbolo di linea nera grossa (0,40)fossero questi alti sei metri o un metro. Mai ho usato la linea grigia intorno alle proprietà private ma mai in generale l'ho utilizzata....per segnare barriere fisiche attraversabili ho usato la linea nera sottile (0,14) quali queste fossero (recintini bassi divisori tra due condomini accessibili,piccoli muretti).
A volte ho lasciato il verde privato senza bordo: situazione dove non ci sono barriere reali che ci impediscono di entrare ma che quel concetto interiorizzato di cui parlavo prima ci fà dire "qui dentro non si entra"
Il risultato di questo lavoro è un area piuttosto grande per una carta urbana: quasi 2 kmq.
La certezza è che anche per questo tipo di terreno non esiste un oggettività assoluta di rappresentazione
1 commento:
Molto interessante quello che hai scritto. Bel post!
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